Testimonianza di Amedeo Postiglione – Delegato nazionale Movimento Studenti 1961-1964
“In occasione dei 100 anni di vita del MSAC – evento già di per sè straordinario – desidero far pervenire un breve messaggio di saluto ed augurio trovandomi nella impossibilità di essere presente. Sono particolarmente lieto di sapere che il Movimento Studenti di Azione Cattolica esiste e soprattutto che ha la volontà decisa di continuare a vivere.
La mia esperienza di Dirigente nazionale si situa fra quelle degli amici Gilberto Balduini e Camillo Moser e successivamente di Livio Pesce. In verità avevo già fatto a a Roma l’esperienza di membro nazionale del Movimento Aspiranti nel periodo ‘58-’60, e ricordo tutt’ora con commozione il compianto Claudio Bucciarelli e l’amico Gregorio Donato, oltre che l’assistente Don Pierfranco Pastore.
All’epoca vi erano personalità molto importanti, tra cui anche Luciano Tavazza, Luciano Scaffa, Domenico Volpi e naturalmente il Presidente Nazionale Generale Bachelet, indimenticato testimone di fede cristiana e di coerenza civile.
L’esperienza fra i ragazzi nata dal basso, cioè Parrocchia, diocesi, regione, mi servì per non trascurare gli aspetti organizzativi e strutturali di un vero Movimento Studentesco a livello nazionale, legato alla gerarchia ma anche capace di esprimere idee innovative.
Ricordo non solo i campi scuola, ma le consulte regionali e gli incontri nazionali che dimostravano il legame con il territorio e l’entusiasmo dei partecipanti. Erano persone meravigliose per la loro testimonianza di fede e mi piace ricordare anche che fra gli amici vi erano anche personalità distintesi poi a livello politico, come Segni, Mattarella e Mastella. I primi contatti con Comunione e Liberazione furono di estremo interesse e anche molto amicali, perchè aprivano prospettive interessanti come gli eventi successivi dimostrarono. Soprattutto nel settore della stampa, furono allora valorizzate le esperienze studentesche locali.
Quali altri ricordi personali?
Ad essere sinceri, il mio interesse era ed è per i fondamenti della fede e la testimonianza in Gesù Cristo Signore, e meno per le preoccupazioni interne autoreferenziali sul ruolo religioso o sociale dell’Azione Cattolica, convinto come ero e sono, che il messaggio cristiano è importante sul piano sociale e politico ma non va confuso con esso.
Allora non avemmo la capacità di anticipazione anche culturale di quanto sarebbe poi esploso nella scuola e nella società a distanza di pochi anni, cioè il Movimento del ‘68 e poi il terrorismo!
Vinto il concorso in Magistratura, e dopo il matrimonio con due figli meravigliosi, mi dedicai soltanto alla famiglia e alla professione. Tuttavia, l’idea di lavorare per gli altri, patrimonio di cui sono profondamente grato all’Azione Cattolica, riprese a livello di esperienza per la qualità della vita e l’ambiente in una parte importante della città di Roma. Fui il primo a creare un Comitato di quartiere non di sezione di partito per assicurare alle famiglie ed ai ragazzi uno spazio per vivere, cioè verde pubblico, servizi sociali e tutela del patrimonio storico e artistico. Per ben 7anni, mi dedicai all’esperienza di quartiere con indipendenza e credo equilibrio, fino a che, anche a livelli della diocesi di Roma, si ritenne di organizzare il Convegno del 1974 sui cosiddetti “mali di Roma ” ad opera del Cardinal Poletti. Gli incontri di Sua Eminenza, ristretti ad un gruppo limitato di persone (tra cui Massaccesi, Scoppola, De Rita, Tavazza ed il sottoscritto) che avvennero dopo il Convegno diocesano , mi fecero capire che i mali di Roma sarebbero rimasti senza un impegno diretto della gerarchia ecclesiastica, forse per la volontà comprensibile di evitare possibili strumentalizzazioni sul territorio della componente comunista politica nella città (reale salvo alcune eccezioni).
Sopravvenuto il terrorismo, non era più possibile lavorare con tranquillità con i cittadini, e perciò trasferiil mio impegno nel cuore della Corte Suprema di Cassazione dove costituii un Gruppo di lavoro Ecologia e Territorio a carattere nazionale, con il compito di promuovere l’evoluzione del diritto ambientale nel nostro Paese e la giurisprudenza. L’interesse per l’ambiente si spostò a livello internazionale attraverso la creazione di una Fondazione ad hoc con il compito di promuovere a livello internazionale nuove istituzioni per l’ambiente. Infatti, esisteva ed esiste un vuoto enorme di governance globale dell’ambiente perchè una cultura adeguata (ben diversa dall’ambientalismo di maniera) tarda a svilupparsi in ordine alla gestione e controllo dei fenomeni globali dell’ambiente divenuti ora drammatici. Questa Fondazione, denominata ICEF, presentò a Rio de Janeiro nel 1992 in occasione della Conferenza ONU non denunzie ma un progetto positivo a favore di una Agenzia Internazionale dell’Ambiente e di una Corte Internazionale dell’Ambiente. In verità, oggi è cresciuta la consapevolezza su questi temi ache a livello alto del mondo cattolico, sicchè il Santo Padre Benedetto XVI ha preso posizione a favore di una Autorità Mondiale Politica per il governo dell’economia e dell’ambiente, come da nota separata mi permetto di commentare. Questa presa di posizione, se io fossi tutt’ora dirigente nazionale del Movimento, dovrebbe essere fortemente valorizzata in tutte le sue implicazioni e sostenuta con iniziative concrete nel segno cristiano.
Chiedo scusa se ho parlato troppo di me, ma volevo solo sottolineare che il Movimento Studenti dell’Azione Cattolica deve saper guardare dentro i grandi valori della tradizione e della fede, ma anche fuori con spirito di indipendenza e di servizio. La mia opinione conclusiva è che i giovani hanno bisogno di scoprire in profondità le ragioni della fede: questa è la vera sfida”.