Testimonianza di Mara Bottone, segretaria diocesana e collaboratrice centrale 1995-98
Scrivo da Strasburgo dove ho realizzato il mio sogno, quello di lavorare per la difesa dei diritti umani, un risultato che ho raggiunto grazie anche alle tante cose imparate durante gli anni del MSAC, primo fra tutti lo stile dell’ascolto e del dialogo.
Sono in entrata in AC grazie a Silvio, un mio compagno di classe nonché msacchino ante litteram della diocesi di Napoli. Era il 1989 e nella nostra scuola il MSAC non era ancora arrivato. Sarebbe giunto qualche anno dopo con Paola e Claudia che, messaggere di buona novella, distribuivano il giornalino Passaparola, redatto dalla segreteria del MSAC diocesano.
I 12 anni in AC, trascorsi tra riunioni del Settore giovani, del MSAC diocesano e di quello nazionale sono stati per me anni intensi e bellissimi
Ringrazio di vero cuore i msacchini e le msacchine incontrati, in particolar modo Roberto, Carlo, Gianluca, Bruno, Chiara, Giandiego, Massimo, Mayla, Elena, i giovani Berardino, Carmen, Grazia, Gianluca F. e gli assistenti spirituali don Fulvio, don Mimmo, don Lucio che hanno sostenuto e condiviso le riunioni ed i campi scuola del MSAC.
Ai msacchini e alle msacchine di oggi, auguro di vivere con gioia e coraggio il loro “dire Dio tra i banchi di scuola”.
Alla Presidenza Nazionale, auguro di sostenere fortemente il MSAC affinché, con l’AC tutta, sia capace di costruire ponti di speranza in grado di fare incontrare gli studenti del Sud e del Nord, dell’Est e dell’Ovest non solo dell’Italia ma di tutto il mondo.
Auguro, infine, a tutti noi che il MSAC del domani sia sempre più capace di essere sale della scuola e della società civile.