Testimonianza di Livio Pescia, “segretario nazionale” (anche se non si chiamava così) MSAC 1964-1966
Sono stato in carica come delegato nazionale del MSAC dal settembre 1964 ad alla primavera del 1966.
In quel periodo fu fatto un manifesto con le linee guida per il Movimento. Per quanto riguarda Gioventù Studentesca di Milano, formalmente essa faceva parte del Movimento ma non era interessata al dialogo ed alla collaborazione con Roma. Fui invitato ad un loro megaconvegno a Cattolica ed all’improvviso fui chiamato sul palco da don Giussani che mi presentò come rappresentante di Roma.
La ragione di questo disinteresse era chiara: uno dei più efficaci punti di forza di GS consiste nella critica alla debolezza, alla scarsa incisività e al tradizionalismo dell’impostazione proposta da questi organismi nazionali ( Aci e Movimento Studenti). Per molti sacerdoti e per un crescente numero di vescovi GS, grazie al successo di adesioni tra gli studenti, apparve come l’alternativa vincente rispetto al Movimento Studenti. Il MSAC non era tuttavia scomparso…tutt’altro; e conobbe in quegli anni la svolta conciliare della ACI. Vi erano gruppi esemplari quali quello di Venezia che svolgeva una formazione di alto livello culturale ed aveva anticipato la fusione tra movimento femminile e quello maschile. Al congresso nazionale del Movimento maschile, i veneziani apparvero in versione … mista,e ciò accelerò anche il processo di fusione a livello nazionale.
La spinta conciliare, l’unificazione indussero i responsabili a produrre il nuovo Manifesto del MSAC (probabilmente il documento è reperibile nell’archivio ACI). Le iniziative più significative furono, sul piano culturale, la formazione filosofica con il contributo dell’importante prof. Armando Rigobello e l’approfondimento letterario e religioso di DANTE in occasione dell’ottavo centenario dalla nascita che fu celebrato anche con una rappresentazione teatrale a Ravenna, eseguita dalla compagnia di Orazio Costa.
In quegli anni si sviluppò anche un’ iniziativa MSAC molto originale: il CISS (centro italiano stampa studentesca) che raggruppava un considerevole numero di giornali di istituto. Meno rilevante fu l’azione di servizio e di volontariato anche se non mancavano le iniziative, quali le micro-realizzazioni (ad esempio costruire un pozzo) nel Terzo Mondo.
Vorrei ora
1) ritornare sulla questione di GS
2) suggerire qualche proposta per uno sviluppo del MSAC
GS di Milano dell’epoca
1) Premetto che io posso parlare di GS per il periodo in cui sono stato delegato nazionale, fino a metà del 1966 (oltre quella data preferisco tacere per mancanza di mie fonti informative adeguate) Però in forma dubitativa una cosa la vorrei aggiungere. Il Papa Benedetto XVI, quando era ancora cardinale, in una omelia in cui commentava il Vangelo delle tentazioni di Gesù disse testualmente: “Non c’è stato secolo della storia nel quale Chiesa non abbia conosciuto la tentazione del potere”.
Qualche elemento di cedimento a questa tentazione dell’alleanza Trono-Altare ce l’ha forse CL di oggi.
GS sapeva coinvolgere gli adolescenti, che attraversavano la psicologia dell’età evolutiva. Questo percorso implica ripiegamenti sul proprio io, crisi esistenziale, ricerca di senso, ostacoli alla formazione culturale, crisi familiare, ridotto interesse per le discipline scolastiche, incertezza del futuro, solitudine, insicurezza. GS propone una forte presa di coscienza esistenziale. Cristo come evento, non una teoria, esaltazione della partecipazione alla comunità anche come recupero di una propria identità. Questi elementi psicopedagogici furono messi in rilievo da un seminario ad hoc da noi realizzato con l’apporto del Pontificio Ateneo Salesiano. In quella sede avemmo consapevolezza del fatto che, accanto ai notevoli aspetti positivi dell’esperienza GS, vi fossero anche delle criticità. Esse riguardavano lo sviluppo educativo in quella delicata fase. Due osservazioni in particolare:
- mi ha sempre colpito la incapacità di GS a collaborare con le varie realtà ecclesiali, quasi a dire La Chiesa siamo noi, la nostra comunità ci basta. La stessa vita parrocchiale non fa per noi. Non possiamo diluire o annacquare la nostra grande scoperta di Gesù. Si notava anche l’eccessivo rilievo dato al ruolo dell’autorità, in riposta al bisogno di sicurezza e di affetto. E con ciò il rischio di trascurare l’educazione alla responsabilità ed all’esercizio della libertà.
- Scarsa educazione allo spirito critico, al metodo razionale, al riconoscimento del valore delle realtà umane, del valore della laicità, del valore umanizzante della politica, che per un cristiano ha un valore in sé e non come strumento per interessi particolari. Veniva emarginata la ricerca della verità, preferendole la verità preconfezionata, il pensiero unico, per così dire. Nella forte contrapposizione alle ideologie del secolo vie era in certo qual modo forse inconsapevole il bisogno di avere un nemico. La grande apertura della filosofia cristiana alla realtà e al Mistero veniva trascurata.
Idee per il MSAC
- identIficare e descrivere la gamma delle possibili funzioni operative di un possibile di un tipico gruppo di MSAC. Proviamo ad individuarne alcune:
o proposta e risposta religiosa esistenziale (approccio psicopedagogico; metodi attivi e di gruppo).
- Proposta e risposta culturale di base: riscoprire i grandi maestri e filosofi e santi e scrittori
- Bibbia, Liturgia e ascesi
- Il volontariato
- La comunicazione e animazione sui temi del Movimento
- L’educazione a coltivare gli obiettivi della educazione civica, della moralità pubblica, del merito coniugato con la coesione sociale.
- La politica scolastica ed il suo approfondimento. Riflettere di più anche coinvolgendo esperti.
· Vi lascio con un metodo utile prima di organizzare le attività del MSAC… il metodo SWOT (Strenghts, Weaknesses,. Opportunities, Threats)
- Individuare punti di forza
- punti di debolezza (perché il MSAC è poco esteso nelle diocesi e negli istituti? Perche mancano gli assistenti? Perché c’è già Cl?)
- Potenzialità
- Minacce