Nata a Trento il 22 gennaio 1920, i Lubich sono gente povera, o meglio, sono diventati poveri. Il padre ha perduto il lavoro a causa delle sue idee antifasciste. La madre è molto praticante. è una famiglia assai unita. Assieme affrontano le difficoltà quotidiane. Dall’età di 12 anni, Chiara, che va molto bene a scuola, dà lezioni private, che portano un po’ di soldi a casa. Sua sorella, da parte sua, fa qualche lavoro presso dei parenti. La formazione cristiana dei figli è profonda e aperta. Chiara è molto attiva tra le studentesse cattoliche. “Sono stata formata – racconta – soprattutto da mia madre, poi da Gino, mio fratello, che era impegnato in una associazione cattolica studentesca – mi leggeva libri di un cristianesimo avanzato a quell’epoca – e infine dagli studenti dell’Azione Cattolica di cui facevo parte, e che mi invitavano ai loro incontri.”
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Siamo nell’ottobre 1939. Chiara ha 19 anni. Partecipa, a Loreto, ad un corso nazionale di formazione dell’Azione Cattolica per responsabili. Nel viaggio a Loreto ha l’idea del focolare…
(da L’Unità è la nostra avventura. Il movimento dei focolari)