Testimonianza di Giuseppe Bonelli – Consultore diocesano a Milano e Consultore nazionale tra il 1988 e il 1992
Ho conosciuto il MSAC a Monza, dove si chiamava AC Studenti secondo la dizione ambrosiana, e ne sono stato responsabile cittadino per due anni tra il 1987 e il 1988, dopo la maturità l’ho seguito da consultore diocesano a Milano dall’ 88 al 92 e come consultore nazionale a Roma dall’89 al 92.
Per me si è trattato di un’esperienza decisiva sia per l’età nella quale l’ho vissuta che per le persone che ho conosciuto in quest’ambito, che tra l’altro mi ha per la prima volta permesso di ‘uscire’ dai confini della mia città e di conoscere prima la mia diocesi ambrosiana, poi la regione e l’intera nazione.
La mia storia nel MSAC è in fondo la storia della mia formazione cristiana, che qui ha trovato una piena maturazione e persone di riferimento che ancora oggi sono per me fondamentali. Il MSAC era allo stesso tempo momento di testimonianza cristiana nell’ambiente scolastico e quindi di crescita spirituale e occasione di conoscenza della grande famiglia dell’AC, che mi ha trasmesso una passione per la vita della Chiesa che conservo ancora oggi. Diventare poi responsabile associativo a quell’età consente di avere solidi punti di riferimento in un momento determinante per la propria formazione.
Il MSAC è stato poi il luogo nel quale la mia passione per la scuola, maturata grazie all’istituto di religiose frequentato nel primo ciclo di istruzione, è diventata consapevolezza della complessità del sistema scolastico e occasione per riflettere sull’importanza di questo settore nella nostra società. Ricordo i momenti di approfondimento sulla politica scolastica nei campi scuola, nei seminari, nei convegni e nei congressi nazionali. E’ da allora che la scuola è diventata non solo un ambiente di crescita ma una vocazione e se oggi mi trovo a svolgere la mia professione di dirigente scolastico provinciale penso sia proprio merito delle suggestioni ricevute in quegli anni e in quell’ambito.
Tramite il MSAC poi ho anche iniziato a fare politica, partecipando alle elezioni degli organi collegiali. Allora come oggi non vi era un impegno diretto del movimento nelle occasioni elettorali, ma esisteva un rapporto costante con le liste di ispirazione cristiana che si presentavano a livello di istituto e di distretto scolastico (rispettivamente il Gruppo Confronto e Comunità Educante): sono state quelle le prime occasioni nelle quali mi sono misurato con la complessità del lavoro politico e ho imparato la distinzione tra quel tipo di impegno e la testimonianza cristiana, riflettendo sui testi di maestri quali Lazzati, Dossetti e Bachelet.
Infine il MSAC mi ha fatto conoscere il mio Paese attraverso l’esperienza nazionale, sarà banale, ma il primo viaggio al sud io l’ho fatto per partecipare ad un campo scuola nazionale MSAC a Montecalvo Irpino (era il 1988) e da quel momento il movimento è stata per me occasione di conoscenza di tanti coetanei che vivevano nelle diocesi e nelle province italiane: è da quegli incontri che ho imparato ad amare tutto questo Paese e a conoscerne al tempo stesso la complessità. Anche in questo caso, poi, l’esperienza maturata si è rivelata fondamentale nel lavoro che ho svolto presso il Ministero della Pubblica Istruzione a Roma.
Oggi vedo con piacere e favore il proseguire di questa esperienza nella provincia di Lodi ed è stato per me un momento molto emozionante incontrare i ragazzi del MSAC locale per portare il mio saluto e la mia testimonianza.
Mi auguro che il movimento studenti dell’AC prosegua con profitto e successo la propria azione, quantomeno sino all’età nella quale i miei due figli saranno in grado di frequentarlo!