L’esperienza del Msac: vivere un cammino di fede

Testimonianza di Francesco Micunco, incaricato regionale MSAC Puglia 2002-2005

Il MSAC ha significato per me una tappa importante nel cammino di crescita umana e nella fede.

Il mio è stato un incontro tardivo e casuale, quanto determinante: provo a trarne gli elementi di fondo, quelli che hanno segnato il mio cammino.

Anzitutto, il MSAC ha significato per me la scoperta di un modo diverso di vivere: la mia famiglia è sempre stata animata da una fede profonda, e questa è stata per me una testimonianza importante; ma l’esperienza nel Movimento mi ha messo per la prima volta di fronte alla necessità di fare veramente mia quella fede, di lasciare che la luce del Risorto illuminasse tutti i momenti della mia giornata, ed in particolare lo studio, che era la mia vocazione in quel momento.

A questa scoperta ha fatto seguito quella della responsabilità, inizialmente vissuta come partecipazione alle attività, poi come incarico associativo. Credo sia stato uno dei momenti più importanti per la mia crescita vedermi affidare, nella mia scarsa capacità e ridotta conoscenza, il circolo di Movimento Studenti della mia diocesi: è stata la concretizzazione di quel percorso di partecipazione responsabile e insieme di un’ottica nuova, animata dalla fede. Non ho timore a parlare anche qui di vocazione, perché per la prima volta avvertivo di aver coinvolto il Signore in una scelta della mia vita che mi impegnava in qualcosa che non era “per me”. Il MSAC è diventato così palestra di scelte, di vita, il primo luogo in cui sperimentare la guida sicura di Dio nel lavoro per il Regno in contrapposizione ai miei limiti e alla mia umana debolezza.

Ancora, il Movimento è stato luogo di confronto con tanti modi differenti di vivere il nostro essere cristiani nella scuola, spazio di apertura alle grandi diversità che caratterizzano la nostra Associazione nel comune intento di percorrere assieme un tratto della strada che conduce all’incontro con Gesù. Da questa diversità serbo il monito a tutelare assieme i vari aspetti che da sempre il MSAC cura con le “stanze formative”: ho sempre avuto una predilezione per la Formazione, ma anni di esperienza mi hanno insegnato che nessuna realtà di Movimento è completa se tralascia anche uno solo degli aspetti. Non si può rimanere arroccati nei Centri Diocesani o nelle parrocchie, ma neppure trasformarsi in una associazione studentesca “qualunque”: avere un’identità non significa escludere gli altri, ma poterli riconoscere per quello che sono e trattare con loro onestamente, avendo il coraggio delle proprie idee, anche quando sono scomode.

Questo quello che il MSAC ha insegnato a me, che io ho cercato a mia volta di trasmettere ad altri, e che anche ora, lungo gli anni di seminario, accompagna il mio percorso.

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