Metti una sera a cena…

Ripubblichiamo il verbale della cena degli ex segretari nazionali MSAC tenutasi esattamente due anni fa in occasione del trentennale della morte di Vittorio Bachelet. I ricordi di questi ex responsabili sono un dono prezioso per la memoria del movimento.

Cena Movi100 MSAC
12 febbraio 2010, Roma, Domus Mariae


Livio PESCIA. Ha contribuito a scrivere i decreti delegati del 1974. A 18 anni, nel 1956 è stato responsabile diocesano del MSAC. La prima partecipazione ad un appuntamento nazionale è stato un convegno del MSAC a Roma durante i giorni della rivolta ungherese. I seminari si concentrarono soprattutto sull’avvento di Gioventà Studentesca (GS) di Giussani e sul perchè del loro successo. In particolare sulle diverse visioni dello studio e della scuola. Ricorda anche una bella iniziatva a Ravenna, per il centenario dantesco. Era un MSAC che partecipava attivamente alla vita culturale del Paese.

Emilio BUTTURINI. Delegato diocesano MSAC a Verona. Inizia le sue attività a livello nazionale in occasione del Congresso Centro Italiano di Stampa Studentesca. Poi partecipò al Congresso dell’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) dove maturò l’idea di sostegno alla scuola media unica, a differenza della maggioranza dell’AC di Verona. Alla fine del ‘66 ricorda la grande mobilitazione studentesca in occasione dell’alluvione di Firenze: gli angeli del fango. Appena chiuso il Concilio il suo MSAC si concentrò sul pensiero di Rosmini. Durante l’impegno al MSAC, a Roma, insegna al liceo dove incontra un mondo studentesco molto diverso da quello a cui era abituato all’interno del movimento. L’assistente nazionale di allora, mons. Filippo FRANCESCHI, l’aveva incaricato di prendere contatto con la nascente CL (Comunione e Liberazione). Proprio la volontà di diffondere il proprio stile di presenza nella scuola, alternativo a quello di CL, fondarono Presenza e Dialogo.

Paolo COSCI. Pisa, segretario nazionale MSAC dal 1967 al 1970. Nel 1970 si celebrò il primo congresso elettivo del movimento. All’indomani del Concilio vi era una grande voglia di aggiornamento, i giovani erano pronti a questo, ma non erano una massa unita. Gli studenti erano circa due milioni, sparsi in oltre 2000 scuole e 360 diocesi. Al Concilio si rispose con la prima affermazione di pastorale d’ambiente. L’AC e il MSAC nella scuola, come collaborazione propria dei laici all’azione apostolica della Chiesa. In quegli anni scoppia in tutta Europa la contestazione studentesca. Oggi fa il medico in Africa.

Francesco SACCHETTI. Segretario nazionale con Bia SARASINI dal 1970 al ‘73. Ha incontrato la Chiesa attraverso il MSAC, senza prima aver avuto esperienza in parrocchia. Primo segretario unitario. Ha trovato in tutta Italia pochi gruppi e tutti disgregati, senza alcun collegamento con le associazioni parrocchiali. I temi di maggiore riflessione del MSAC del tempo sono due: la contestazione studentesca e la riflessione conciliare, entrambi ai primi passi. Il MSAC a scuola, ha provato e spesso è riuscito a fare incontrare queste due realtà.

Carlo CONDORELLI 1973. Eletto segretario nazionale in un congresso combattuto, come tanti altri in quegli anni. Salernitano. In quegli anni si era abbassata notevolmente l’età dei dirigenti, rispetto all’età media degli studenti. Il movimento esprimeva una sensibilità che all’interno di AC era compresa con difficoltà proprio perchè al di fuori degli schemi parrocchiali. Si dotarono di nuovi sistemi comunicativi: la lettera del Movimento era un piccolo ciclostilato di taglio molto diverso rispetto alla ordinaria stampa associativa. Era un mondo in fermento, ma gli spazi del movimento cominciavano a restringersi rispetto agli anni immediatamente post-conciliari.

Chiara CANTA. Collaboratrice nazionale con Condorelli segretario dal ‘73 al ‘75. Gli anni della svolta della scelta religiosa. Il movimento continuava ad avere una forte attenzione sull’attualità scolastica.

Angela LISCHETTI. Milanese. A Milano ha vissuto lo scontro quotidiano con CL e GS. A scuola il movimento milanese aveva sperimentato un tentativo di dialogo sia con i movimenti di sinistra che con CL. Erano gli anni del terrorismo e del rapimento Moro. La segreteria del tempo era tutta proveniente dal Nord, così decisero di viaggiare molto in giro per l’Italia per conoscere meglio le realtà territoriali. Centrale nella riflessione dell’AC era ancora il messaggio del Concilio.

Pino LAURIOLA. Da Manfredonia, eletto segretario nazionale nel 1980. Il MSAC si caratterizzava per la sua pastorale d’ambiente, la presenza nelle scuole e la riflessione sullo studio. Erano gli anni della disillusione dopo la grande contestazione, per questo il tema del senso dello studio era centrale per gli studenti. Fu ripresa la pubblicazione di PeD. In quegli anni l’AC sperimentava qualche difficoltà di comunicazione col nuovo Papa GPII. Vi era però all’interno del movimento un grande senso di libertà e di impegno, nonostante le difficoltà nella scuole e nell’AC.

Fabio PORTA. Caltagirone, eletto segretario nazionale nel 1982. Nel centro nazionale c’era un ottimo clima umano, anche in pensionato. Ci si chiese in quegli anni se non ci fosse qualche possibilità di risanare la frattura con CL. Grande impegno sul territorio, ricorda un evento a Perugia sull’informazione e a Napoli sulla legalità. Temi pioneristici in quegli anni. Ha vissuto in prima persona la frattura interna all’AC durante la presidenza Monticone.

Vania DE LUCA. Castellamare di Stabia. Costante rimaneva la peculiarità del MSAC all’interno dell’associazione. Segretaria nazionale nell’86 a soli 18 anni. Furono anni difficili, di ricostruzione dopo la frattura.

Vito EPIFANIA. In quegli anni in AC c’era la sensazione che si volesse ripensare la stessa esistenza della pastorale d’ambiente, così come la FUCI. Nel 1988 fu redatto “W il Movimento”, per l’esigenza di riaffermare il senso della pastorale d’ambiente e il ruolo del MSAC. Nuovo rilancio di PeD.

Vittorio SAMMARCO. Direttore di PeD che andava rilanciato. C’era la volontà di utilizzare PeD come strumento di comunicazione di idee nuove e spunti di riflessione che provenivano dal Movimento.

Giovanna MIGNOGNA 1992-95. Forte esperienza di Chiesa e democrazia. Sono stati anni difficili perchè era sempre più forte in AC la spinta a mettere da parte i movimenti.

Luca GIROTTI 1992-95. Il MSAC ha insegnato a vivere da laici adulti. Ha sperimentato la bellezza di essere associazione nazionale.

Chiara SANCIN 1995-98. In quegli anni il MSAC ha cercato di mettersi in discussione, anche rispetto alla propria esperienza, pensando ad una nuova presenza di AC nella scuole. E l’AC ha scelto di nuovo il MSAC. Il primo campo nazionale 1987 con il SG. In quegli anni è cominciato un dialogo intenso con le istituzioni, in particolare con il Minostero della Pubblica Istruzione. Nasce infatti lo Statuto dei Diritti e dei Doveri degli Studenti. Nel ’98 ci fu la riforma di “W il Movimento”. Il MSAC non voleva essere un gruppo parrocchiale di studenti, ma un movimento diocesano presente nella scuole e con questa funzione specifica.

Piero DI LAURO. Collaboratore centrale 1997-2002. L’esperienza del Movimento come comunicazione di prossimità, vicinanza agli altri.

Laura MONTI 1998-2002. Mancava un’esperienza associativa che potesse essere comunicata e vissuta nella vita ordinaria di studente. La riforma del Movimento è stata causa di una nuova attenzione dell’AC verso il MSAC. Da 18 circoli in tutta Italia, si è passati a 54, grazie al tempo e alle energie investite nel girare l’Italia e incontrare le diocesi.

Simone ESPOSITO 2002-05. Segretario di Lucera-Troia, prima di diventare segretario nazionale. Sul fronte associativo, in quegli anni fu ridotto ad uno il numero dei segretari nazionali. Sono stati gli anni del ministro Moratti e dei contrasti forti col MIUR sulla riforma. Nacque il Forum delle associazioni studentesche presso il MIUR. Fu rilanciata l’esperienza della SFS, Scuola di Partecipazione per Studenti.

Nisia PACELLI 2005-08. Prima segretaria unica. Il Movimento ha insegnato a “metterci la faccia”, ad abitare le scuole con una marcia in più. Centrale è stato l’impegno a “prendersi cura”. Si è cominciato a superare in questi anni l’attrito con il SG, con la conseguente necessità di comunicare  efficacemente il nuovo modo di fare MSAC all’interno dell’AC. Si è puntato in particolar modo sulla Partecipazione e sul Primo Annuncio.

I Commenti sono chiusi