Il 10-11 novembre 1910 nasceva il Movimento Studenti di Azione Cattolica.
Auguri MSAC!
Il 10-11 novembre 1910 nasceva il Movimento Studenti di Azione Cattolica.
Auguri MSAC!
Testimonianza di Simone Esposito, segretario nazionale MSAC 2002-2005 e vicepresidente nazionale di AC per il Settore giovani 2005-2008. Testo tratto dal suo saluto di apertura al XIV congresso nazionale MSAC, 8 aprile 2011.
Avevo 19 anni la prima volta che sono entrato qui, alla Domus Mariae, esattamente 10 anni fa, giorno più, giorno meno. Venivo da una piccola esperienza di Movimento, piccola ma intensissima, nella mia scuola di Lucera. Il Msac a Lucera l’avevamo fondato noi, un gruppetto di studenti di due istituti diversi al quale l’Ac diocesana aveva dato tanta, tanta fiducia: a 16 anni eravamo già praticamente tutti in Consiglio diocesano. Non perché fossimo chissà quali geni precoci dell’associazione, ma perché gli adulti volevano che ci appassionassimo all’esperienza dell’Ac, e si erano ricordati che il modo migliore per far venire la febbre a qualcuno è esporlo al contagio, e poi buttarlo in mezzo alla corrente. E a noi la febbre venne. A me non è passata più.
Poi arrivai qui a Roma per studiare, e i responsabili di allora del Movimento mi chiesero di dare una mano per la prima edizione della Sfs, che si tenne proprio qui dentro. Era il 2001. Non c’erano ancora i numeri degli anni seguenti, ma era davvero una novità, e questa sala, una sala sempre seriosa (pensate che una volta ci facevano i consigli nazionali della Dc: qui nel 1959 ci elessero segretario Aldo Moro), beh, questa sala esplodeva, i ragazzi finirono a ballare in piedi sui sedili, e quelli dell’albergo se la presero non poco. Da quella Sfs cominciò per me quell’avventura privilegiata che è stata la mia esperienza di responsabile nazionale dell’Ac, prima nella segreteria, poi come segretario (eletto qui, nove anni e un giorno fa), poi come vice giovani. Ripeto: un privilegio. Per le cose che ho vissuto, per il legame indissolubile che mi lega e sempre mi legherà agli amici che mi hanno accompagnato, ma soprattutto per la straordinaria esperienza di Chiesa che ho incontrato. L’Azione cattolica, e più di tutti il Movimento, mi hanno marchiato dentro a sangue le parole di Giacobbe nel capitolo 28 della Genesi: «in un certo luogo» dice il testo, Giacobbe si era addormentato, e aveva sognato «una scala che poggiava sulla terra, mentre la sua cima toccava il cielo; e gli angeli di Dio salivano e scendevano per la scala», e da lì Dio gli parlava e gli ribadiva la sua promessa: la terra e la discendenza. E Giacobbe, svegliatosi dice una cosa sola: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo!». Questo mi porto dentro ancora, questo mi pare sia il compito vero del Movimento, nella scuola e tra i compagni: testimoniare che sì, anche se non lo sapevamo, anche se tutto intorno sembra smentirlo, anche se a volte ci pare che il mondo intero ci dica il contrario, sì, il Signore è qui, con la sua promessa, con il suo Vangelo, è qui, proprio qui, oggi, in questo luogo, in questa classe, in questa scuola, in questa mia città, in questa storia che è la mia.
Dicevo prima: la febbre non mi è passata. E oggi che sono il presidente della piccola e un po’ sgarrupata Azione cattolica di una piccola e un po’ sgarrupata parrocchia di questa città, e oggi che soprattutto sono l’animatore di quindici quindicenni di quella parrocchia, beh, non solo la febbre non mi passa, ma continua a salirmi.
E la febbre sale ancora nel vedere voi, venuti qui da tutta Italia, oggi come l’anno scorso a Rimini, come tre anni fa a Viterbo, come sei anni fa a Napoli, come nove anni fa a Roma, come cento e uno anni fa a Modena quando l’asinello del Movimento vide la luce. (continua…)
“Considerata la necessità che gli studenti abbiano una loro particolare formazione, confacente ai loro bisogni, formazione che non è possibile dare nei circoli parrocchiali, poichè esiste in città una Associazione Studenti specializzata, la quale ha modo e mezzi per attuare la realizzazione del problema organizzativo studentesco, si costituisca detta Associazione Giovani Studenti Santo Stanislao, centro del movimento studentesco.
Tale Associazione agisce, mantenendo intatto il proprio programma [era già sorta negli ultimi anni dell'ottocento e Lazzati aveva cominciato a prenderne parte in V ginnasio] , d’accordo con la Federazione Giovanile con cui mantiene il contatto a mezzo dei Rev. Assistenti Ecclesiastici e del Delegato Studenti. Considerando poi che è necessario formare tra gli studenti quelli che saranno i futuri dirigenti di AC e a poco a poco far entrare nelle classi sociali più elevate la coscienza della necessità dell’Azione Cattolica (….) nell’As. G. S. S. S. si formi tra i più attivi, intelligenti, un gruppo di formazione che sia particolarmente curato, cui si farà, per così dire, un corso di storia dell’AC, dell’organizzazione dell’AC, ecc.. Tale gruppo potrebbe tesserare i suoi membri, i quali, al termine degli studi medi, sarebbero pronti per iniziare una buona ttività esterna, nelle parrocchie, nella Federazione ecc..
Non si pensi di tesserare tutti: è contrario alla definizione dell’AC
Come centro del movimento studenti l’AGSSS promuoverà adunanze, iniziative per tutti gli studenti della città. (…) La federazione darà tutto il suo appoggio, anzitutto convogliando all’AGSSS gli studenti che non facciano parte di qualche altro gruppo, in secondo luogo zelando anche presso gli altri gruppi la riuscita delle manifestazioni collettive. L’AGSSS parteciperà, almeno col gruppo di formazione, alle speciali iniziative di carattere generale indette dalla federazione”
Appunti di Giuseppe Lazzati s. d. (forse 1933), in Archivio Lazzati
pubblicato da M. Malpensa – A. Parola, Lazzati una sentinella nella notte (1909-1986), Bologna 2005, pp. 157-158