Testimonianza di Luigi Ennio, segretario Msac della diocesi di Adria-Rovigo 1986-1989
Ebbene SI, lo confesso: nel MSAC “ci sono caduto dentro da piccolo”! Ero in prima superiore e il MSAC fu la mia “pozione magica”, come per Obelix. Dopo la cresima la parrocchia non offriva molto ai giovani in cerca di approfondire, discutere, indagare sulla propria vita e sul cammino di fede, di sognare una società migliore e si sa che quando si è giovani i sogni non sono utopie, ma progetti veri e fattibili. Nel MSAC trovai tutto questo e molto di più: un cammino serio; delle guide spirituali preparate e sapienti; degli adulti da imitare nelle scelte e nell’impegno; l’approfondimento di tematiche culturali; tanti giovani con cui confrontarsi e stringere amicizia e, insieme, coniugare i propositi in impegno concreto a cominciare dalla scuola.
E così mi ritrovai subito partecipante ad un campo-scuola nazionale dove mi chiesero di occuparmi della bancherella libri: in poco tempo conobbi tutti i presenti al campo. Alcuni mi facevano osservazioni e domande indecifrabili: “perché ci sono ancora i libri di Maritain ormai superato dal Concilio? Lazzati è un santo! Bachelet un testimone”. Non capivo se questi campisti erano masacchini stra-colti (rectius secchioni di prima categoria), super dirigenti nazionali ACI, infiltrati filosofi della FUCI … ma soprattutto temevo che alla fine del campo mi avrebbero dato come ‘compiti per l’estate’ di leggere tutta quella montagna di libri! Fortuna volle che per capire il MSAC c’era un libriccino eccezionale, illuminante nella sua brevità. Bastò quello per entrare accendere il ‘motore’ e volare di cammino in cammino, di iniziativa in iniziativa senza soluzione di continuità sperimentando la bellezza dell’affidarsi a Dio attraverso la preghiera, i sacramenti, gli incontri di spiritualità; l’impegno concreto nella scuola; l’organizzazione di momenti formativi; le scelte operative sul campo; il senso da dare allo studio; l’amore per l’ordinario vissuto con straordinarietà.
Mi ritrovai a fare il segretario MSAC di Adria-Rovigo, dal 1986 al 1989, e poi, con la scusa del “visto che sei allenato”, il vice-presidente diocesano giovani, dal 1989 al 1995. In questo ruolo osservavo i msacchini agli incontri diocesani del settore: mentre i giovanissimi seguivano il loro animatore come l’ombra del campanile, i ragazzi del MSAC si muovevano con disinvoltura, allenati com’erano ad agire in autonomia, a assumersi delle responsabilità dirette nella gestione dei gruppi d’istituto e degli organi collegiali, a tessere relazioni con tutti, a fare pastorale d’ambiente. Così, grazie alla rete dei msacchini, anche i gruppi delle parrocchie più lontane tra loro erano immediatamente coinvolti e partecipi. Il clima era raggiunto, si poteva cominciare a pregare e a lavorare in tutta serenità, straordinario!
Un’impronta indelebile quella lasciata dal MSAC che mi ha portato a rimanere sempre dentro l’ACI, a coniugare fede e vita nelle tappe successive: gli studi universitari, il lavoro, la famiglia senza dimenticare l’impegno sociale, come quando nell’estate del 1993 partecipai alla marcia pacifista MIR SADA (pace ora) nella Bosnia martoriata dalla guerra: dopo tante riflessioni sulla “partecipazione” mi sentivo in dovere di ‘prendere parte’ alla sofferenza di tanti fratelli dimenticati nella loro tragica sanguinosa tribolazione. Un’esperienza che ha lasciato un altro segno profondo e mi ha insegnato a vedere le guerre sempre dalla parte delle vittime, di tutte le vittime. Così da allora il mio impegno per la pace continua attraverso l’associazione “Beati i Costruttori di Pace”.
Del periodo MSAC sono tanti i volti di amici, assistenti, responsabili diocesani, regionali e nazionali che ricordo con un simbolico abbraccio.
Recentemente ho incontrato l’amico Franco Miano, l’attuale presidente e all’epoca vice-giovani: è bello vedere che la storia continua, i vecchi amici tornato a incontrarsi e a impegnarsi dentro e fuori l’AC anche in nome dell’amicizia, vera cartina al tornasole di tutto il nostro agire.
Quindi caro MSAC possiamo essere fieri dei tuoi 100 anni e augurarti di avere una lunghissima vita con sempre “tante inesauribili potenti energie”!