Caro msac, uno dei miei migliori amici

Testimonianza di Francesco Mìnisci – Direttore Presenza & Dialogo Studenti anni ‘90

Caro MSAC,

che tu rimmarai sempre uno dei miei migliori amici lo penso da molto tempo, da quando, per vari motivi (primo fra tutti quello anagrafico) non ci frequentiamo più.

Io, però, ti penso spesso. Addirittura, nel mio biglietto da visita morale, accanto al nome, c’è scritto che sono tuo amico.

E siccome il nostro patrimonio è costituito dal passato, io ho la fortuna di averne uno inestimabile che mi hai regalato tu.

Quando ripenso a quegli anni (circa 14, visto che ci siamo conosciuti nel 1985 e ci siamo frequentati fino al 1999) sono avvolto da una grande gioia che mi astrae dalle quotidiane difficoltà.

Mi vengono in mente i convegni e i congressi nazionali alla Domus Mariae con la magia e la fraternità che li accompagnava; le omelie di Mons. Fiorino Tagliaferri, nostro assistente dell’epoca, e il forte coinvolgimento e la speciale spiritualità che trasmetteva (come dimenticare la messa celebrata alle catacombe di Domitilla in occasione del Congresso del 1986); i campi scuola nelle varie parti d’Italia in cui alla goliardia si univa il confronto e la crescita (come è stato fondamentale per la mia formazione, anche professionale, condurre i “talk show” versione MSAC); le riunioni di redazione di “Presenza & Dialogo” in via della Conciliazione con quelle persone – tutte di alto profilo – che vi contribuivano e che contribuivano, via via, alla mia crescita.

Emotivamente provo gioia, razionalmente gratitudine. Perché la nostra frequentazione è stata determinante a plasmare la mia personalità e costruire il mio equilibrio di magistrato.

L’appartenenza al MSAC è scritta nel DNA di ogni macchino ed è per questo che io sarò msacchino a vita.

Grazie di cuore, caro amico MSAC.

Francesco Mìnisci

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