Alvise, ciao!

6 agosto 2012
Il 6 agosto sono state celebrate le esequie di Alvise Cherubini, delegato nazionale studenti per la GIAC negli anni ‘50, medico, cavaliere nell’ordine al merito della Repubblica e uno degli amici del centenario (qui la sua testimonianza per il sito, intervistato insieme alla moglie Flora nell’agosto 2010). In suo onore, da parte del comitato del centenario smacchino, pubblichiamo qui il commosso ricordo che ci ha inviato Italo De Curtis, già presidente nazionale FUCI e cognato di Alvise.

Il 4 agosto scorso, all’età di 91 anni, ha concluso la vita terrena Alvise Cherubini, esemplare figura di studioso, di professionista, di uomo di fede autentica.
Nella Chiesa, nell’Azione cattolica, nella Società civile Cherubini ha sempre offerto l’immagine di una profonda spiritualità, cioè di una coerenza integrale tra fede e vita che ha segnato ogni momento della sua esistenza, ogni aspetto di una molteplice ricca testimonianza di generosa disponibilità e di riflessione intellettuale. Da giovane fu nella GIAC Delegato centrale studenti e poi, stabilitosi nella sua città natale a Jesi nelle Marche, è stato presidente del circolo locale della FUCI e successivamente del MEIC distinguendosi, ben oltre l’ambito cittadino, per la singolare capacità di ascolto, di dialogo, soprattutto di suscitazione culturale.
Le sue particolari doti umane si sono evidenziate nell’esercizio della professione medica che Alvise Cherubini ha svolto per tanti anni con dedizione, competenza e spirito di sacrificio. Ma la riconoscenza di tanti era e resta innanzi tutto legata a quell’atteggiamento di premurosa e affettuosa vicinanza al malato, al calore umano, alla presenza partecipe che ha rappresentato per tutti i suoi pazienti il dono più prezioso.
Alvise amava intensamente la sua terra, le Marche. Come pochi, riusciva a comunicare l’affresco riposante e suggestivo delle colline marchigiane, dei borghi, della campagna, del mare Adriatico, ma soprattutto lo svolgersi della storia marchigiana specie nell’età medievale che egli indagò a fondo, ricercando le tracce di abbazie, di pievi, ricostruendo l’intreccio tra comunità monastiche e insediamenti abitativi, tra esperienze religiose e dinamiche sociali. Ne sono testimonianza le sue accurate ricerche, svolte con scrupolo rigoroso e con passione, le sue pubblicazioni che ne hanno sottolineato un ruolo rilevante nell’ambito degli studi di storia religiosa e civile della sua regione.
Lascia una famiglia particolarmente numerosa – la moglie, undici figli, ventidue nipoti – si può dire modellata dal suo esempio, da un tratto di marito, di padre, di nonno che ne ha accompagnato e arricchito l’intima coesione di affetti e di vita.
Erano, i suoi stretti congiunti, tutti a salutarlo nei banchi della chiesa parrocchiale Regina della Pace. E durante quel rito per i suoi funerali, officiato dal Vescovo, con tanti sacerdoti concelebranti, con la commossa partecipazione di una folla di amici, si avvertiva la vibrazione e il segno di una esistenza mirabilmente compiuta, espressione di un cristianesimo davvero luminoso.

Italo De Curtis


- L’intervista a Alvise Cherubini in occasione del centenario del MSAC
- Il ricordo di Mons. Gerardo Rocconi, vescovo di Jesi, la diocesi di origine di Alvise e nella quale ha sempre vissuto

Zarepta e il pane spezzato…

16 luglio 2012

Testimonianza di Saretta Marotta, collaboratrice centrale  2004-2008 e segretaria nazionale MSAC nel triennio 2008-2011. Testo della relazione finale al XIV congresso nazionale MSAC, 10 aprile 2011.

Buon sangue non mente, ragazzi. Quando il XIV congresso lo aspettavamo, ci tenevo tantissimo a farvi questo augurio. Buon sangue non mente. E’ incredibile come sia riassunta tutta qui, in una frase, la ricchezza e il significato di tutto un centenario. Sì, è un titolo che sicuramente dice un po’ d’orgoglio, ma è l’orgoglio vanitoso e tanto grato di vederci pienamente inseriti in una storia lunga, gloriosa se volete, ma soprattutto GRANDE, grande quanto il bambino del manifesto vuol diventare. Grande in profondità, larghezza ed altezza. Altezza, perchè il MSAC ci ha sempre allenato a sogni alti, ad alzare sempre di un centimetro di più l’asticella e riprovare il salto. Larghezza, perché questa storia ha coinvolto tante diocesi, tante scuole in tutta Italia ma anche tante generazioni che magari sugli stessi banchi si sono avvicendate e a velocità impressionanti (pensate l’avvicendamento medio dei nostri istituti…).  Profonda, soprattutto, perché ha toccato la vita, attraversato l’esistenza, trasformato il sangue di tanti. Probabilmente ve ne sarete accorti ieri sera da quello che traspariva dal commosso saluto di Simone. Io l’ho percepito durante tutta la mia esperienza msacchina, ma soprattutto con il centenario, esperienza durante la quale ho ricevuto la compagnia di persone che, anche se in qualche modo attraverso le strade della vita si sono inevitabilmente allontanate dall’esperienza dell’asinello che va su e giù dai banchi di scuola, sono rimaste profondamente legate al movimento, profondamente affezionate, ma soprattutto gli sono rimaste profondamente grate. Perché vedete, a noi che forse abbiamo qualche anno in più e che magari ci vediamo più chiaro perché ci prepariamo a lasciare o abbiamo già lasciato, è pacifica la consapevolezza che il MSAC ci ha davvero cambiato la vita. E non è uno slogan da servizio civile. Quello che siamo, come parliamo, quello che crediamo, quello che abbiamo avuto il coraggio di sognare, tutto quello che siamo diventati viene dall’Azione Cattolica ma soprattutto viene dal Movimento. Ma sono sicura che lo state sperimentando anche voi che in questa avventura ci siete ancora immersi fino al collo. Leggi il resto di questo articolo »

Cartolina dai campi invernali 2012

6 gennaio 2012

Dal 2 al 5 gennaio 2012 si sono tenuti i Campi Interregionali Per Studenti (CIPS), dal 2008 appuntamento annuale di promozione del movimento figli dei vecchi CIM (Campi Interregionali Msac, attivi dal 2002 al 2007) e prima ancora dei mitici CIP (Campi Interregionali di Promozione, nati nel triennio 1998-2001). Gli attuali membri d’equipe nazionale hanno raccontato agli equippini del passato l’esperienza e si è generato un affettuoso scambio di email che vi proponiamo. Buon anno in movimento!

ciao sn passata al cips centro (visto che è a Rimimi)
che spettacolo tanti ragazzi che s’impegnano per cambiare le cose…
…movimento oooo movimento oooo…
mi hanno fatto ripensare ai momenti vissuti con il Msac che mi hanno fatto
crescere e divertire!!!
grazie a tutti Voi per averne fatto parte!!!!!
Buona notte e buon anno a tutti!!!!
Serena

Carissimi,
un saluto e un abbraccio a tutti in diretta dall’equipe notturna del Cips centro (Sì sono al Cips del centro…)
con Matto, Laura, Lucia, Adelaide e Paolo…

Anche io in questi giorni ho pensato, guardando il volto di questi ragazzi,
alle stesse cose che ha scritto Serena in questa mail …

Un saluto
Michele

P.s. Un saluto da hit Cips: ai se eu te pego! ;-)

I ragazzi dei cips hanno sempre un potere particolare… sono freschi, pieni di energia, di sogni, lanciati…. ci ricordano noi ai primi tempi, le prime fasi dell’innamoramento msacchino…. c’è poco da fare: gli msacchini dei cips scaldano il cuore. che Grazie ci sono state donate in questi anni, amici… tutto attraverso una gioventù bellissima. il sapore di quella gioventù che era l’anima della vera AC anche nella storia

vi mando un abbraccio forte a tutti, dopo una influenza che mi ha steso a letto per cinque giorni…

e buona befana, quindi auguri a tutte le nostre donne d’equipe!

Alessandro (garu)

E’ sempre bello sentirvi e sentire come stanno andando le cose…l’energia, la
passione e la voglia di fare di quei ragazzi, raccontata da voi dà carica e
speranza :) Buon anno a tutti voi!! E buona Epifania!!!
Un abbraccio
lisa

ciao carissimi amici,
è proprio vero…sottoscrivo tutto quello che avete detto: l’entusiasmo e l
‘energia dei ragazzi che vengono al cips è veramente contagiosa…e mi fa
ricordare che vale veramente la pena dedicare 4 giorni delle mie vacanze per
loro!!!!:-)
però un ringraziamento va anche a voi…perchè il cips dell’anno scorso l’ho
fatto insieme a voi, perchè mi avete insegnato molto e perchè siete stati per
me un bellissimo esempio…è come un testimone che porto avanti e spero di
poter passare a chi verrà dopo di me.

Buon anno a tutti
vi abbraccio
lucia