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Sale in zucca e senza fette di prosciutto… sugli occhi!

sabato, 23 gennaio 2010

Testimonianza di Marcello Longo – Consultore nazionale Msac negli anni ‘90

Erano i tempi di Giovanna Mignogna, Enrico Pizzi, di un “imberbe” Giandiego Carastro ecc… Sono di Palermo, adesso ho 36 anni, sono sposato, avvocato ed ho due “gioielli” di 5 e 3 anni… Da qualche tempo, dal periodo del praticantato lavorativo ho abbandonato l’esperienza di AC, ma è sin troppo ovvio che essa faccia parte di me sino al midollo… Io sono entrato in AC a 5 anni e durante la scuola media superiore ho costituito un gruppetto diocesano di MSAC a Palermo (prima non c’era)… La nostalgia di quegli anni mi conduce -di tanto in tanto- a fare qualche piccola ricerca on line sul movimento… e mi ha fatto un enorme piacere apprendere che oggi la responsabilità della segreteria MSAC sia affidata ad una “siciliana”… Ai miei tempi sono stato pure “onorato” dalla proposta di rendermi disponibile per la segreteria (allora c’erano 2 segretari), ma ero già “fidanzatissimo” a Palermo con ulteriori difficoltà… Ma mi ha fatto ancora più piacere scoprire che l’attuale segretaria naz. del MSAC sia una “siciliana in gambissima…con un po’ di sale in zucca e senza il prosciutto sugli occhi”… Ho avuto modo di dare un’occhiata al tuo blog e devo ringraziarti soprattutto per la parte dedicata a Fratel Carlo… infatti, tra la tante “fortune” della mia vita c’è stata anche quella di vivere due intensissime esperienze a Spello (ormai tanto tempo fa) che mi sono rimaste, ovviamente, nel cuore! (Ma lo sai che ho scoperto solo grazie a te che -prima della fase meditativa- Carlo Carretto era stato responsabile naz. GIAC?… O forse lo sapevo e dopo tanti anni l’avevo dimenticato?) Comunque grazie ancora di tutto ed in bocca al lupo… soprattutto per il centesimo anniversario del MSAC… (anche questo l’ho scoperto grazie a te!). N.B.: La sera i miei bimbi pregano sempre per qualcuno e stasera, per la prima volta, proporrò di pregare per tutti i “msacchini” d’Italia…
Con stima e gratitudine
Marcello Longo

Caro movimento

sabato, 23 gennaio 2010

Testimonianza di Pierluigi Vito – Direttore P&D Studenti e di Graffiti

Caro Movimento,

scusa se, nonostante la tua veneranda età, mi permetto di darti del tu. Ma in fondo ci conosciamo da più di vent’anni: pensa, il Muro di Berlino era ancora in piedi, Nelson Mandela sempre in prigione; Totò Schillaci doveva ancora esordire in azzurro, mentre il governo nazionale passava da De Mita ad Andreotti; la Lambada contendeva la vetta della hit parade alla Batdance di Prince e locuzioni come www, sms e mp3 sarebbero state probabilmente ricondotte a qualche stele ostrogota persa nei secoli

E mentre il mondo cambiava, anche noi cambiavamo.

Tu, avanzando col passo saggio e meditato della storia, quel passo che ti ha condotto attraverso i Gruppi di Istituto alle quattro stanze formative; da W il Movimento a Facciamo Movimento; da Presenza & Dialogo a Graffiti.

Io, invece, divorando con lo sguardo curioso dell’adolescenza le emozioni che sapevi offririmi: la sapienza degli incontri formativi presso la sede diocesana nella Sala Bachelet; l’emozione degli appuntamenti nazionali, tra Domus Pacis, Mariae e le varie sedi dei campi nazionali; il sapore eterno dei momenti di preghiera celebrati in comune.

E di tutto questo cosa resta?

A me tantissimo. Restano quei pilastri che mi hanno consentito di costuire il me stesso di oggi. Su quelle ricche esperienze condivise insieme sento che poggia il mio oggi di cristiano, di cittadino, di marito, di padre, di giornalista. Eh già, perché in fondo anche nella mia vita professionale nutro un grande debito verso di te. Non è forse su Presenza & Dialogo che ho cominciato a scribacchiare? È lì che ho cominciato a confrontarmi con la serietà della passione per le parole, scelte una a una per poter comunicare qualcosa di me e qualcosa del nostro essere famiglia di AC a Michele a Padova o a Cecilia a Sassari; a Massimo a Torino o a Roberta a Salerno; a Stefano a Frascati o a Manuela a Reggio Calabria.

Questo ancora mi resta: le facce, le parole, le storie che si sono incrociate in questi venti anni e passa. Quelle di Andrea, Marco Valerio, Stefano, Francesco, Alessandro, Antonio, Marianna, Paola, don Mariano; Vania, Vito, Giovanna, Enrico, Maria Teresa, Michele, Elena, donAttilio, don Mimmo; Giandiego, Chiara, don Lucio, Simone, Mariacarmela, don Francesco, Nisia, Saretta e tutti gli altri che mi si affollano nel cuore.

Guardando a tutto il tempo trascorso mi rendo conto che mi ha insegnato ad amare la mia fede, custodire la mia speranza, spendere la mia carità; a vivere con gioiosa partecipazione in ogni ambiente quotidiano; a capire che cuore, mente e spirito muovono insieme i passi sulla strada verso il Regno.

E io ti ho lasciato qualcosa? Chissà. Se non altro queste righe. E una parola: grazie.

La mia vita è cambiata davvero…

sabato, 23 gennaio 2010

Testimonianza di Matteo Marchese – Segretario diocesano Msac e membro dell’Equipe nazionale dal 1998 al 2002

C’era un andirivieni pazzesco quel giorno in parrocchia… tutti a pulire e sistemare al meglio il salone parrocchiale..il parroco era in agitazione.. arrivava il vescovo  per la visita pastorale.

Già da un paio di giorni il mio gruppo giovanissimi di AC provava un paio di scenette. E a me, come al solito,  toccava il ruolo del giullare ! Non vi dico che risate si fece il vescovo  ;si divertì talmente tanto che alla fine si volle fermare a fare due chiacchiere con tutto il gruppo giovanissimi.

Mi chiese che scuola facevo. Ero all’ultimo anno di Liceo Classico a Catania . A scuola ero molto impegnato  come rappresentante di istituto e organizzatore di mille iniziative.

Sua eccellenza Mons. Luigi Bommarito mi disse: Bravo tu farai nascere il MSAC!

Ed io : Certo eccellenza ! Ma cos’è?

Ringrazio ancora quel giorno e quel sant’uomo del mio vescovo.

Nel Movimento ho fatto una delle esperienze più belle della mia vita che ancora mi porto dietro.

Un bagaglio di conoscenze, di esperienze, di fede , di passione per l’impegno sociale,di amici veri .

Non è facile riassumere in poche righe  i ricordi , i volti , gli istanti vissuti dentro il MSAC.

La mia vita è cambiata davvero. Non solo per i  mille impegni o riunioni a scuola!

L’Azione Cattolica per me era solo un gruppo di amici e niente più.

Il MSAC mi ha dato la possibilità di capire un passaggio ulteriore.

Non c’è cristiano senza testimonianza. E impararlo sin dai banchi di scuola è il punto di partenza.

Contagiare gli altri è stata la cosa più difficile! Ma sono contento dell’impegno profuso!

Il MSAC mi ha fatto capire cos’è l’AC. E capire L’AC significa capire cos’è la Chiesa . Ed oggi pur con tutte le mie debolezze di vita e di fede provo ad essere un laico adulto  .